Euribor

L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso di interesse utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile.

L’Euribor ha sostituito gli indici nazionali (il Ribor in Italia) dal primo gennaio 1999.

Dal primo novembre 2013, le varie scadenze dell’Euribor sono state ridotte e attualmente sono a 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.

Le scadenza più diffuse tra le banche italiane sono la scadenza mensile, trimestrale e semestrale.

L’Euribor viene calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo e mondiale selezionate dalla Federazione Bancaria Europea (European Banking Federation).

Vedi l’ultima quotazione Euribor.

Chi decide l’Euribor?

L’Euribor, il tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile, viene pubblicato tutti i giorni alle ore 11 da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo.

Attualmente gli istituti che contribuiscono a rilevare l’Euribor sono 20. Tra questi, tre rappresentanti italiani: Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit.

Le altre banche:
Belfius (Belgio)
Bnp-Paribas, HSBC France, Natixis, Crédit Agricole, Société Générale (Francia);
Deutsche Bank e DZ Bank (Germania);
National Bank of Greece (Grecia);
Banque et Caisse d’Épargne de l’État (Lussemburgo);
ING Bank (Olanda);
Caixa Geral De Depósitos (Portogallo);
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Banco Santander, CECABANK, CaixaBank (Spagna);
Barclays (Regno Unito).

Le differenze tra i vari Euribor

Si fa presto a dire Euribor, eppure esistono delle differenze tra i “vari Euribor”. Spesso il mutuatario non le considera più di tanto o le ignora totalmente, ma conoscerle può impattare a livello pratico sul risparmio del finanziamento.

La prima sfaccettatura tra le differenti versioni dell’Euribor è la scadenza, o durata, che può essere di 1 mese, 3 mesi, 6 mesi (le più frequenti) e 12 mesi.

Se calcoliamo la media degli ultimi 15 anni delle varie scadenze, vediamo che l’Euribor 1 mese è stato fino ad oggi il più economico. Tranne alcuni periodi di rialzo dei tassi, chi ha un mutuo a tasso variabile indicizzato all’Euribor mensile ha risparmiato fino a 50 euro ogni mese rispetto a chi ha sottoscritto un mutuo parametrato alla scadenza trimestrale.

Basti pensare all’anno 2012, quando il gap tra Euribor mensile e Euribor semestrale è stato di circa 0,70 punti. Esclusi i casi estremi di forbice così ampia, generalmente le differenze sono minime e possono incidere di poco sulla rata mensile, ma per un mutuo di durata trentennale, questi pochi centesimi possono diventare centinaia di Euro.

Un’altra differenza tra i vari Euribor è la base del tasso, che può essere 360 o 365, a seconda dei numeri dei giorni presi in considerazione per il calcolo (360 per l’anno commerciale e 365 per l’anno solare). In questo periodo storico la differenza tra le due rilevazioni è pressoché identica, ma in passato si è verificato che l’Euribor 365 fosse più alto di uno 0,05 rispetto all’Euribor 360. Anche in questo caso il gap tra i due tassi può incidere sulla rata di circa 3 euro al mese. Senza considerare l’arrotondamento (spesso allo 0,05 superiore) regolarmente indicato nel contratto che fa salire la rata di altri 3 euro.

Inoltre, la data di rilevazione dell’Euribor varia da banca a banca. Consultando i vari fogli informativi degli istituti di credito notiamo che il tasso rilevato può essere il primo giorno del mese, oppure il 15 o il 20 del mese precedente o l’ultimo giorno lavorativo del mese antecedente la rata. Altre banche calcolano il tasso sulla media del mese o trimestre precedente.

Abbiamo visto la differenza tra i vari parametri dell’Euribor e quanto si possa risparmiare se si è consapevoli della scelta del proprio mutuo, anche analizzando quelli che apparentemente sembrano dettagli.

Oltre allo spread e alle spese accessorie, è importante leggere i fogli informativi delle banche e farseli spiegare dettagliatamente per sapere come viene rilevato l’Euribor e conoscere davvero tutto del vostro mutuo.

Prima dell’Euribor: il Ribor

Il Ribor (Rome Inter Bank Offered Rate) è il tasso che veniva utilizzato come parametro di riferimento per determinare il tasso variabile dei mutui fino al 1998, sostituito dall’Euribor dal 1999.

Il Ribor rappresentava il costo del denaro a breve termine e veniva rilevato sulla piazza di Roma da un campione dei maggiori istituti di credito italiani.

Con la Lira, il tasso Ribor era molto più vulnerabile alle speculazioni di mercato: tra il 1985 fino al 1998 il Ribor non è quasi mai sceso al di sotto del 10%, con punte fino al 18,5% (settembre 1992).

Approfondimento: il nuovo Euribor entrerà in vigore nel 2022.

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